La conoscenza rende liberi. Il dr. Martino Giorgini direbbe “La conoscenza disintossica” (cfr. “Le conferenze del Dr. Giorgini n. 17” – Edizioni Elitto 2008). Di fatti, la conoscenza rende liberi da tossine e questo lo fa ad ogni livello della persona: fisico, mentale, animico e spirituale. In questi ultimi anni ho fatto di questa affermazione il mio motto nella vita quotidiana.
Ho cercato di non lasciarmi coinvolgere, di prendere le distanze da situazioni, persone e ambienti che anche lontanamente avrebbero potuto intossicarmi. Mi spiego. Prova a riportare alla memoria l’ultima volta che ti sei arrabbiato tantissimo, quando ti sei sentito tradito, ignorato; quando sei entrato in un luogo dove ti sentivi un perfetto estraneo.
Ricorda come cambiava la chimica di tutto il tuo corpo; ti sentivi ansioso, nervoso, instabile, irrequieto e non riuscivi a concentrarti per il resto della giornata. Ho imparato a scegliere di non reagire in quel momento e ad allontanarmi dalla situazione aspettando che la chimica facesse il suo corso e che il mio corpo tornasse allo stato di quiete. Perché dico questo. Sono riuscita a evitare di intossicarmi grazie a tutti i percorsi e al lavoro che ho fatto su me stessa in tutti questi anni.
Un tempo avrei subito reagito innescando la biochimica della coppia inseparabile adrenalina – cortisolo con tutti i riverberi non solo sul piano fisico visibile ma anche su quello invisibile se è vero che quello che siamo dentro siamo anche fuori. Ma negli ultimi tempi invece di reagire sul momento mi fermo, mi concedo il tempo per calmarmi e lascio che quelle sostanze chimiche non si attivino nel mio corpo o quanto meno si disperdano affinché non arrechino scompensi e intossicazione.
La cosa incredibile è che poi ci si rende conto che ciò che avresti detto e fatto in quel momento è molto diverso da come alla fine hai agito lasciando passare del tempo. Intanto la prima cosa che si evita con questa “tecnica OM” che richiede il prendersi il tempo per far decantare tutto e ritornare quando gli “umori” si sono dileguati è che non c’è posto per rimpianto, rimorso, senso di colpa di chi reagisce e poi si pente.
In un momento come quello che stiamo vivendo e che ci trasciniamo da un po’ di anni, in cui sono tante le persone che stanno attraversando momenti difficili, incerti, confusi che sollecitano ed amplificano il livello di ansia, frustrazione e rabbia è una buona cosa che tutti impariamo a fare un passo indietro, a respirare prima di affrontare situazioni di tensione. Alla re-azione sforziamoci con tutta la volontà di sostituire un’Azione con la A maiuscola di Amore: un’azione fatta con amore, dettata dal cuore. E quale può essere: rinuncia – accettazione – perdono – fare il primo passo se l’altro si ostina sulla sua posizione – deporre l’arma dell’io che vuol avere ragione a tutti i costi. In che senso tutto questo si collega all’azione? Non basta avere buoni propositi, ripetersi “l’ho perdonato”, “ho fatto il possibile”, se poi allo stato d’animo, al pensiero non associ un’azione che muove nella stessa direzione.
La svolta c’è solo quando anima e mente, cuore e mente sono allineati. E allora scegliamo consapevolmente di compiere un’Azione d’Amore, dettata dal cuore affinché porti i suoi frutti e non ci trascini in una situazione spiacevole che risponde a dinamiche disastrose di cui abbiamo già fatto esperienza (conoscenza) e sappiamo dove ci porta; in tal senso la conoscenza rende liberi e disintossica! È necessario nel momento in cui stai vivendo quell’emozione, quello stato d’animo che riconosci, armarsi di pazienza, umiltà e tanto Amore, fare un bel respiro, congedarsi, prendere le distanze con gioia e gratitudine per non essere ricaduto nello stesso loop, schema mentale emozionale.
Impara a sostituire consapevolmente la reazione con un’azione d’Amore che porta equilibrio e armonia dentro e fuori di te.